Mauro Mezzogori, naturopata professionista


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Oligoelementi

Rimedi naturali

Al fine di una corretta inte-grazione nutrizionale un ruolo di primo piano è svolto dall’assunzione di quei minerali il cui fabbisogno non è coperto dall’apporto alimen-tare quotidiano. Il nostro organismo necessita di circa venti minerali suddivisi in macroelementi: calcio (Ca) , fosforo (P), sodio (Na), potassio (K), cloro (Cl), zolfo (S) e magnesio (Mg) e oligoelementi distinti a loro volta in elementi traccia e ultra-traccia.

Gli oligoelementi (dal greco "oligos": poco) sono dei metalli e metalloidi presenti in piccole e piccolissime quantità nei tessuti corporei, ad esempio in un uomo del peso di 70 kg. ci sono all’incirca 7 grammi di questi micronutrienti. I principali oligoelementi utilizzati, sono: il ferro (Fe), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il fluoro (F), lo iodio (I), il selenio (Se), il cromo (Cr), il cobalto (Co), il manganese (Mn), il molibdeno (Mo), il silicio (Si), il nichel (Ni), il vanadio (V). Mentre il cadmio (Cd) non è utilizzato poiché fortemente tossico (mille volte più del piombo) per l'organismo umano.


Questi minerali svolgono un ruolo sia di tipo strutturale, ad esempio lo iodio è necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei, sia di tipo funzionale, poiché, insieme a molte vitamine, sono parte costitutiva degli enzimi che catalizzano le reazioni metaboliche. Senza gli oligoelementi le reazioni che determinano la formazione o la rottura dei legami chimici tra le molecole sarebbero così lente da essere incompatibili con la vita.


Una delle cause principali della diffusa carenza di micronutrienti (vitamine, minerali) e in particolare di oligoelementi è il consumo di alimenti prodotti mediante le tecniche dell’agricoltura intensiva. L’utilizzo massiccio di fertilizzanti inorganici a base di azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), antiparassitari e fitofarmaci, pur aumentando notevolmente la resa produttiva per ettaro, soprattutto dei cereali, comporta sia una riduzione progressiva del livello di sostanza organica nel suolo sia una maggior chelazione degli atomi metallici rendendoli meno assimilabili dal nostro organismo.
Il resto del danno è compiuto dai processi industriali di raffinazione, conservazione e confezionamento. Per sopperire a tale carenza nutrizionale consiglio innanzitutto di applicare le regole di base dell’alimentazione naturale (come DietaGIFT) e infine l’assunzione degli oligoelementi adatti alle specifiche caratteristiche del “ terreno individuale".

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