Mauro Mezzogori, naturopata professionista


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Respirazione e rilassamento

Sistema DietaGIFT

“Quello che conta non è l’eliminazione dello stress che sarebbe come eliminare la vita ma la sua gestione. Per la quale non c’è formula di successo uguale per tutti, anche se la strada da seguire è uguale per tutti. Vivere in armonia con le leggi della natura, stabilendo il proprio personale ritmo di marcia”. (H. Selye – Stress - ed. Einaudi). Per H. Selye, il padre della PNEI, il problema non è la reazione di stress, che di per se è una risposta di adattamento all’ambiente di vita, ma lo stress cronico. Studi recenti (R. Sapolsky – Perché alle zebre non viene l’ulcera? – ed. Orme) evidenziano come l’attuale modus vivendi, caratterizzato dall’urgenza e dalla fretta, attivi troppo di frequente la risposta di stress, impedendoci di “staccare la spina” ed alterando la capacità di autoregolazione dell’organismo.

L’ansia di prestazione, ossia “il dover fare sempre tutto in fretta e bene” e l’ansia d’anticipazione relativa alla paura
e alla preoccupazione per possibili eventi il futuri costituiscono le principali condizioni psicologiche che mantengono attiva
la reazione di stress.

Oltre allo stato di tensione psicologica, una delle principali modificazioni fisiologiche indotte dalla reazione di stress è l’aumento del tono muscolare. Questa tensione muscolare, che è sicuramente utile all’organismo per rispondere con un’azione di lotta o di fuga verso un pericolo reale, può diventare fonte di sofferenza quando lo stress è d’origine psicologica poiché, in tal caso, la scarica motoria è inibita o fortemente ridotta. Ne deriva uno stato di contrazione muscolare permanente con rigidità e dolore soprattutto a livello dei muscoli di spalle, collo e testa. Inoltre, si verifica uno “blocco” del muscolo diaframmatico che limitando l’ampiezza dell’atto respiratorio incrementa lo stato d’ansia.
Numerose sono le tecniche antiche e moderne che aiutano, se praticate con regolarità, a rilassarsi: training autogeno, yoga, meditazione trascendentale, tai chi chuan, ognuno può sperimentare quella più adatta alla sua personalità. Un dato fisiologico che accomuna tutti questi diversi approcci è il controllo della respirazione.

Un semplice esercizio di respirazione ritmata può costituire un primo passo per imparare a “staccare la spina”

Quest’esercizio, se praticato per 10 minuti almeno due volte al giorno, aiuta a respirare più profondamente favorendo il rilassamento fisico e mentale.

  • Trovate un posto tranquillo e assicuratevi di non essere disturbati.
  • Sedetevi su una sedia comoda con la schiena eretta e sostenuta dallo schienale.
  • Chiudete gli occhi. Rilassatevi e concentrate l’attenzione sul respiro, sentendolo entrare (inspirazione) e uscire (espirazione) dalle narici.
  • Inspirate contando da uno a cinque gonfiando l’addome.
  • Poi espirate sempre contando da uno a cinque appiattendo lentamente l’addome.
  • Avrete un ciclo respiratorio completo (5 secondi d’inspirazione + 5 secondi d’espirazione) ogni 10 secondi, cioè sei cicli respiratori al minuto.

Ripetete questo ciclo respiratorio per sessanta volte consecutive almeno due volte al giorno.

Letture consigliate
Adamo P., Benzoni S. - Psychofarmers - ed. ISBN
Bottaccioli F., Carosella A. - Meditazione, psiche e cervello - ed. Tecniche Nuove
Bottaccioli F., Carosella A. - Mente inquieta - ed. Tecniche Nuove
Corgna M. - PNEI… a chi? - ed. Nuova Ipsa
Lowen A. - Bioenergetica - ed. Feltrinelli
Nairn R. - Che cos'è la meditazione - ed. Tea
Schriner C. - 30 modi per vincere lo stress - ed. Red
Speciani A., Speciani L. - Prevenire e curare la depressione con il cibo - ed. Fabbri
Trabucchi P. - Resisto dunque sono - ed. Corbaccio
Zehentbauer J. – Chimica per l’anima – ed. Macro
Weinstein R. - Difendersi dallo stress - ed. Red.

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