Mauro Mezzogori, naturopata professionista


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Terreno individuale

Naturopatia e PNEI


I
n naturopatia si definisce "terreno" la predisposizione individuale, sia eredita-ta che acquisita, verso determinate alterazioni funzionali ed organiche.

Il terreno individuale è il prodotto dell’interazione tra la costituzione individuale e il suo ambiente di vita. La costituzione individuale è l’espressione di quei caratteri di struttura che dipendono dal patrimonio genetico ereditato.

Alla nascita, ognuno di noi ha, proprio per costituzione, peculiari caratteristiche fisiche, psichiche e metaboliche. Ad esempio, alcuni organi e/o funzioni saranno più deboli rispetto ad altri e quindi potenzialmente a maggior rischio di malfunzionamento o di malattia.

In realtà, fin dalla gestazione e durante i primi anni di vita, le condizioni ambientali (misure igieniche, cure parentali, alimentazione della madre in gravidanza, allattamento, svezzamento, alimentazione del bambino, farmaci, contaminanti chimici, ecc.) influenzeranno, in senso positivo o negativo le proprie caratteristiche costituzionali dando luogo alle tendenze diatesiche (dal greco diàthesis, disposizione) o di terreno.

Ma saranno, soprattutto, le abitudini e gli stili comportamentali dell’età adulta a temperare o aggravare tali predisposizioni. Quindi, affinché si manifesti una malattia saranno necessarie due condizioni, l’aggressione di un agente patogeno, fisico
e/o emozionale, ed un terreno indebolito pronto a cedere di fronte all’aggressione. Il riequilibrio del terreno individuale (ossia dell'assetto del proprio sistema PNEI) e non il trattamento dei sintomi (esclusiva competenza del medico) è la priorità di qualunque trattamento naturopatico.

Benché ogni costituzione tenda preferibilmente verso una certa diatesi è importante sottolineare che avere una predisposizione o familiarità (ad esempio, entrambe i genitori affetti da allergie respiratorie) non vuol dire essere predestinati a sviluppare quella disfunzione o malattia. Ovvero, una predisposizione è un carattere potenziale che può sia emergere che rimanere latente. A tal proposito assume particolare importanza il proprio “modus vivendi” che traducendosi, a livello cellulare, in specifici segnali molecolari è in grado di regolare l’espressione o il silenziamento dei geni. Questa regolazione che non implica alcuna variazione nella sequenza del DNA (patrimonio genetico ereditato), è definita "modulazione epigenetica del genoma".

Ad esempio, un pasto ricco di carboidrati raffinati (zucchero, bevande zuccherate, biscotti e merendine ma anche pane, pasta, pizza) - indipendentemente dalla quantità di calorie assunte – determina un rapido incremento del livello di glucosio nel sangue a cui segue, per meccanismo di compensazione, una massiccia risposta insulinica (l'insulina è un ormone prodotto del pancreas endocrino ad azione ipoglicemizzante). Quest'eccesso di zuccheri e d’insulina è in grado di attivare alcuni fattori di trascrizione nucleare, detti NF-kB, sia nel nucleo arcuato delll'ipotalamo (struttura cerebrale che regola anche l’assunzione di cibo cioè la bilancia fame/sazietà) che di alcune cellule del sistema immunitario. La trascrizione è la fase iniziale del processo attraverso il quale dai geni (le informazioni contenute nel DNA) si arriva alla produzione di proteine funzionali (ormoni, neurotrasmettitori, enzimi, recettori di membrana, fattori di trasporto, ecc).

L’attivazione degli NF-kB è stata correlata all’aumento del peso (massa grassa) e del livello d'infiammazione generale dell'organismo. In relazione al proprio terreno, uno stato infiammatorio cronico, anche se di basso grado, costituisce un serio fattore di rischio per lo sviluppo di numerose malattie, da quelle allergiche e di tipo autoimmune, alla depressione ed anche alcuni tipi di tumore. Un approccio alimentare che tenga conto dei segnali (molecolari) che aiutano a migliorare il metabolismo e a controllare l'infiammazione, come DietaGIFT, può ridurre questo rischio.

In pratica
Per l'analisi del terreno individuale, oltre al colloquio iniziale, è particolarmente utile la “lettura” dell'iride in senso diatesico. L' iridologia diatesica permette di valutare non solo i “punti deboli” cioè le tendenze disfunzionali ma anche i “punti di forza” ossia il quoziente energetico individuale, cioè le potenzialità di risposta, resistenza e recupero verso i differenti agenti stressanti.
I principali fattori che aiutano a controllare le proprie predisposizioni diatesiche, sono: l'alimentazione naturale, la gestione delle intolleranze alimentari, l’ attività fisica e le tecniche di rilassamento.
Inoltre, per il riequlibrio del terreno individuale sono di particolare rilevanza sia la correzione dell'equilibrio acido-basico (acidosi tissutale) e delle disfunzioni intestinali (disbiosi) che la disintossicazione dell'organismo mediante l' integrazione nutrizionale, gli oligoelementi e i fitocomplessi. In sintesi, la conoscenza del proprio terreno aiuta ad impostare un trattamento di prevenzione primaria individualizzata.

Letture consigliate

Bottaccioli F. - Geni e comportamenti. Aggiornamenti PNEI- ed. Red
Jablonka E., Lamb M.J. - L'evoluzione a quattro dimensioni - ed. Utet
Lanza R. - Iridologia in naturopatia - ed. Espace Bleu
Speciani A., Speciani L. - Dieta GIFT, dieta di segnale - ed. Rizzoli

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